Da tempo immemorabile questa fu la dimora estiva, tanto per farla sembrare bella, della famiglia Ticozzi. In realtà era il loro luogo di duro lavoro estivo. Qui vi andavano a far pascolare le bestie per ottenere del buon latte. Poi a spalla si scendeva in valle.
Qui coltivavano anche il grano e vivevano di polenta e formaggio per la maggior parte dei giorni. Un duro lavoro nei campi che piano piano si trasformò.
Da sempre le persone viaggiavano per la montagna. Passando da questa zona il vecchio Ticozzi non ha mai fatto mancare un pezzo di polenta a chi si trova su queste alture.
Questa sua fama si è diffusa, da montanaro a montanaro. Fino a quando nel lontano 1928, Eligio Ticozzi non richiede e ottiene la possibilità di trasformare in ristoro la sua baita. Da quel momento inizia un’avventura per lui e la sua famiglia, che continua negli anni fino a noi.
Fu così che sempre più gente si recava a mangiar polenta all’Alpe dei Picett, così chiamata perché quella zona è sempre stata la casa di piccoli pettirossi. Picett in dialetto lezzenese.
La passione per la montagna e l’amore per la buona cucina tradizionale fanno arrivare sempre più gente e la fama si diffonde in tutta la Lombardia ed oltre.